Pronunziati dal dicembre 1807 al marzo 1808, a ridosso della vittoria napoleonica sulla Prussia a Jena, i Discorsi alla nazione tedesca, muovendo da una dura imputazione di egoismo quale causa reale della sconfitta della Prussia, propongono un radicale programma di rieducazione nazionale dei tedeschi.
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Costoro vanno orientati a sentirsi parte della totalità nazionale, anziché atomi egoistici votati al proprio esclusivo interesse. Per il filosofo, il senso di appartenenza alla ‘germanicità’ originaria, dal carattere non solo etnico, ma anche etico-politico, dà forma a un tipo umano la cui libertà morale soggettiva è la proiezione della libertà autentica del Volk
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