«I Quaderni costituiscono un classico del pensiero politico del Novecento. Gramsci fu un uomo politico e nella politica è da cercare l’unità della sua opera. Anche negli anni del carcere fascista, che ne logorò irrimediabilmente la fibra e ne spense prematuramente la vita, Gramsci fu “un combattente politico”, un grande italiano e un riformatore europeo.
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Nel movimento comunista egli fu l’iniziatore della critica piú pregnante dello stalinismo e del marxismo sovietico. Ma il suo pensiero trascende l’orizzonte storico-politico del suo tempo e, quanto piú passano gli anni e le sue opere si diffondono in contesti culturali lontani da quello in cui furono originariamente concepite, tanto piú la sua ricerca si afferma come un “crocevia” delle maggiori “quistioni” del nostro tempo: i dilemmi della modernità, la soggettività dei popoli, le prospettive dell’industrialismo, la crisi dello Stato-nazione, il fondamento morale della politica».
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