Il De bello Neapolitano di Giovanni Gioviano Pontano restò incompiuto alla sua morte, nel settembre del 1503. Incentrata sulla guerra di successione sostenuta da Ferrante contro Giovanni d’Angiò ed i baroni ribelli del Regno, l’opera s’inserisce nella produzione storiografica che fiorì alla corte della Napoli aragonese e che è stata di recente restituita al suo statuto ideologico e letterario.
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Oggetto di grande interesse per il suo valore documentario e storico-politico, oltre che per quello stilistico e letterario, essa è stata al centro di numerosi studi di varia matrice.
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