Normalmente si assume che il valore di accertamento delle ammissioni risieda, come per la confessione, nella massima d’esperienza secondo la quale nessuno riconoscerebbe la verità di fatti a sé sfavorevoli, se tali fatti non fossero veri. La ricerca svolta dall’a.
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dimostra che il fondamento del valore istruttorio delle contra se declarationes deve essere, invece, ricercato in principi che hanno a che fare più col contraddittorio che con una presunzione di attendibilità della dichiarazione. Nel quadro del c.d. pluralismo metodologico di conoscenza, il contradddittorio rappresenta, infatti, uno specifico metodo di accertamento della verità, in cui il contributo delle parti nella ricerca è concepito quale rimedio alla fallibilità del giudice. Questa prospettiva offre una chiave di lettura per definire l’autonomo valore di accertamento istruttorio delle ammissioni assertive (anche implicite nella non contestazione), e per giustificare l’autonomo valore probatorio delle ammissioni asseverative, che non siano riconducibili al modello legale della confessione.
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