Noto ai più come raffinato storico dell'arte del secolo scorso, Roberto Longhi è stato anche un esempio magistrale di stile e di scrittura, capace con la sua penna di reinventare i capolavori d'arte in un inarrestabile gioco di rapporti tra forma, luce e colore.
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Piero della Francesca, i pittori ferraresi, i lombardi, Caravaggio siedono a pieno titolo nel pantheon della cultura italiana grazie all'opera di Longhi. Il libro indaga il continuo scambio tra scrittura e visualità che permea le pagine del celebre critico e la funzione che esse hanno avuto nel suggerire una nuova modalità di sguardo, poi disseminatasi lungo tutto il Novecento. È in questo contesto che si comprendono la fascinazione che la «Madonna del parto» di Piero esercitò su Rilke e Pasolini, la conversione di quest'ultimo alla pittura manierista, il ruolo delle immagini nei racconti di Bassani, la forma delle ombre in Caravaggio o infine la creazione - grazie a Longhi e ancor più a sua moglie Anna Banti - di un altro mito dell'arte italiana, quello di Artemisia Gentileschi.
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