La creazione nel 1943-1945 da parte della Germania nazista della Zona di operazioni Litorale Adriatico, entità territoriale autonoma a cavallo di quello che era stato il confine italo-jugoslavo, si basò non soltanto sulla forza militare, ma su un impegno di propaganda e di carattere culturale volto a indurre scelte e comportamenti, a confondere e a esercitare una costante influenza psicologica.
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Il volume ricostruisce la complessa organizzazione creata a tale scopo; i molteplici strumenti utilizzati – dalle pubblicazioni, ai volantini, alla grande mostra allestita a Trieste e a Udine – che inondarono il Litorale di messaggi di ogni tipo; l'ampiezza del collaborazionismo; la rappresentazione dei nemici; l'utilizzo strumentale di temi propri delle sinistre e delle tradizioni locali per giustificare l'affrancamento del Friuli e della Venezia Giulia all'Italia; l'esclusione della Repubblica sociale italiana da ogni possibilità di intervento. All'analisi delle diverse forme di comunicazione si affianca un'ampia scelta di immagini, espressione di una «tattica elastica e intelligente» infine travolta dalla sconfitta militare, ma parte dell'ambizioso progetto di Nuovo ordine europeo, che prevedeva la trasformazione di valori, comportamenti e identità, cioè della cultura di intere popolazioni. Prefazione di Mimmo Franzinelli.
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