Made in Italy è una «parola-valigia» che contiene le cose più diverse: oggetti e arredi per la casa, abiti, scarpe e borse, auto e motocicli, cibi raffinati o in scatola, ma anche atmosfere e stili di vita. Made in Italy è il 'label' lasciapassare che conferisce prestigio alle merci sul mercato globale ed è da sempre oggetto di discussioni e protezionismi.
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Ma soprattutto Made in Italy allude a qualcosa di impalpabile quanto potente, condiviso in tutto il mondo e sinonimo di eleganza e della magica alchimia tra innovazione e tradizione. Questo volume si interroga su come si sia giunti a una formula che ha comunicato e amplificato il prodotto italiano fin dalle esposizioni universali del XIX secolo, mettendo a fuoco, anche grazie ad azioni normative e propagandistiche, categorie che arricchiscono la semplice accezione di «fatto in Italia»: mediterraneità, artigianalità, artisticità, ingredienti che, a loro volta, contribuiscono a definire la sfuggente dimensione del design. Ed è il design, nel suo passaggio da artigianato artistico a prodotto industriale, ad aver sollecitato nei mercati e nel pubblico internazionale quelle reazioni, per lo più favorevoli se non adoranti, che hanno contribuito a modellare una vera e propria categoria dello spirito, in un continuo gioco di rimandi tra spunti provenienti dai progettisti e dalle aziende italiane e riflessi rintracciabili nei paesi più attivi nel dibattito sulla cultura del progetto.
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VAN01@Biblioteca del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale