Il volume affronta le tematiche connesse all'ideologia del movimento fascista dal 1919 al 1926 e alla prassi politica del regime, secondo la fortunata definizione del fascismo fornita da De Felice.
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Viene infatti affrontata con rigore l'analisi delle piattaforme teoriche elaborate sia dalla destra sia dalla sinistra del movimento fascista, con particolare riferimento al contributo fornito da due noti intellettuali fascisti, Volt e Suckert-Malaparte). Ma il volume indaga poi sulla prassi reale del sistema politico instaurato da Mussolini negli anni successivi, gli anni del regime, appunto, prendendo in considerazione da un lato la parabola politica di Carlo Scorza (ras di Lucchesia, finito prima in disgrazia e poi assurto a nuova importanza quale ultimo segretario nazionale del Partito nazionale fascista) e dall'altro la figura del gerarca Emilio De Bono, valutando infine il ruolo di questi due importanti esponenti del regime nelle ultime vicende connesse alla caduta di Mussolini e del suo sistema politico, nell'estate del 1943, anche alla luce dell'inedito diario del quadrumviro della rivoluzione (poi fucilato a Verona dalla Rsi, quale traditore e responsabile, tra gli altri, del crollo del regime).
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