L'azione di classe è un istituto processuale che consente di gestire contenziosi complessi e seriali, aggregando attorno ad un unico attore tutti coloro che si considerano danneggiati in modo simile da un medesimo convenuto. In Italia l'istituto è stato introdotto con l'art. 140-bis del Codice del consumo (d.lgs. n. 206/2005).
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Dopo circa dieci anni di funzionamento, che ne hanno mostrato alcuni importanti limiti, l'azione di classe è destinata a subire profonde modifiche per effetto della legge di riforma 12 aprile 2019, n. 31, inserita nel codice di procedura civile in un titolo VIII-bis del Libro IV, e in vigore dal novembre 2020. Per contribuire al dibattito, l'Università di Firenze ha organizzato, con il supporto della Fondazione CESIFIN "Alberto Predieri", un convegno di due giornate, il cui contenuto è ora confluito in questo volume. Il cuore dell'opera è dedicato all'approfondimento della legge di riforma e all'esame critico delle principali novità: l'ampliamento dell'ambito di applicazione soggettivo e oggettivo che supera la logica strettamente consumeristica; la possibilità per i danneggiati di aderire anche dopo la sentenza di condanna; la previsione di un compenso premiale per il difensore ed il rappresentante della classe; una nuova architettura per il procedimento a struttura trifasica. Ampio spazio è dedicato alla riflessione comparatistica a partire dallo "stato di salute" della class action nella terra d'origine (gli Stati Uniti), e con l'esame delle esperienze più importanti emerse in Francia ed Inghilterra. E oggetto di analisi, inevitabilmente, anche la prospettiva dell'Unione europea, scossa dall'ampiezza dello scandalo diesel-gate, ma ancora incapace di vincere la tradizionale resistenza culturale verso il nuovo istituto. Chiude il volume una vivace ed interessante tavola rotonda nella quale dialogano e si confrontano giudici ed avvocati, docenti universitari, nonché associazioni d'imprese e di consumatori.
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