Nel secolo XX fa irruzione una nuova temporalità, sostenuta dalle diverse definizioni e rappresentazioni date da artisti, musicisti, poeti, letterati e scienziati della tempra di Freud, Einstein, Marx, Wittgenstein, Picasso, Marinetti, Tzara, de Chirico, Stravinskij, Joyce, Griffith, Proust e Pound.
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Il tempo diventa il “frullatore ossessivo” di ogni specificità linguistica, della separazione dei linguaggi, delle differenze tra cultura umanistica e scientifica, della distanza culturale tra Oriente e Occidente. "I portatori del tempo" esplora diverse forme di rappresentazione assunte dai vari linguaggi dell'arte nel corso del secolo XX. Dopo "Il tempo comico" (2010), "Il tempo interiore" (2013) e "Il tempo inclinato" (2015), gli ultimi dei cinque grandi volumi dell'opera, tutti fittamente illustrati, tematizzeranno due ulteriori “modi” della temporalità: "Il tempo pieno" e "Il tempo aperto". In ogni volume l'introduzione generale è affidata a un pensatore del nostro tempo, mentre le conclusioni sono tirate da un saggio di sintesi e raccordo firmato dallo stesso Achille Bonito Oliva (seguito da un glossario concettuale che dà sintetica definizione dei principali termini impiegati nel corso della trattazione). Tra questi due punti fermi si collocano saggi di taglio insieme storiografico e interpretativo, nei quali importanti critici delle ultime generazioni illustrano lo sviluppo dei principali linguaggi artistici: architettura, arti, cinema, fotografia, letteratura, musica e danza, teatro e nuovi media (televisione, video e telematica). Intercalati a questi saggi sono circa trenta medaglioni: testi più brevi dedicati alla lettura di opere risolutive, “segnatempo” dei rispettivi linguaggi, la cui stesura è affidata ad altri illustri firme d'artista o critico internazionale. Il quarto volume è dedicato al "Tempo pieno" e ha un'introduzione di Paolo Virno. Nella dialettica fra tempo vuoto della “potenza” e tempo pieno dell'“atto”, sin da Aristotele e dai classici del pensiero orientale, la filosofia ha sempre cercato una risposta agli enigmi e ai paradossi della temporalità. In questo modo è possibile supera la differenza tra silenzio e rumore, tra intervallo e azione. Paradossalmente l'opera totale di Wagner si salda con quella di Schönberg, Berg e Webern, il suprematismo di Malevic, il taglio di Fontana, l'opera di Brancusi, l'architettura di Gaudì, l'arte minimale e musicale di Andre e Glass fino a quella ambientale. Saggi di Federico Capitoni sulla musica, Stefano Chiodi sull'architettura, Michele Dantini sulle arti visive, Enrico Ghezzi e Lorenzo Esposito sul cinema, Marco Senaldi sui nuovi media, Annalisa Sacchi sul teatro, Roberta Valtorta sulla fotografia, Andrea Cortellessa sulla letteratura. Glossario di Marie Rebecchi.
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