INTRODUZIONE. – 1. Necessità e finalità dell’indagine ed alcuni dati statistici. – 2. I libri de omnibus tribunalibus ed i protribonalion Bibl…a: stessa opera o due opere diverse? – 3. I libri de omnibus tribunalibus: opera classica o postclassica? – 4. Contenuto, piano e finalità dei libri de omnibus tribunalibus. – 5. Una breve avvertenza metodologica. – CAPITOLO PRIMO - LIBER I. – 1. D. 1.14.
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4 e 1.18.5: il divieto per il pretore formulare, il pretore tutelare ed il governatore della provincia di nominare sé stessi come tutor e iudex. – 2. D. 26.5.7 e 27.10.6: la datio tutoris ad dotem, la datio curatoris al furiosus vel demens ed il pretore urbano. – 3. D. 26.10.7, 26.10.2 e 26.10.4: l’accusatio suspecti tutoris, la competenza del praetor tutelaris e del praefectus urbi sulla remotio tutoris e quella del pretore urbano sulla missio in possessionem rei servandae causa. – 4. D. 27.2.3: il ius alimentorum decernendorum pupillis e la causae cognitio del praetor urbanus. – CAPITOLO SECONDO - LIBER II. – 1. D. 50.16.198, 23.5.5, 27.9.6 e 27.9.8: l’oratio Severi de praediis pupillorum ed il praetor urbanus. – 2. D. 42.5.31: la postulatio suspecti heredis, la satisdatio e la causae cognitio del praetor urbanus. – 3. D. 2.1.15: applicabilità del principio ‘Si per errorem alius pro alio praetor fuerit aditus, nihil valebit quod actum est’ al praetor urbanus, ai praetores giudicanti extra ordinem ed al praeses provinciae. – CAPITOLO TERZO - LIBER III.– 1. D. 2.1.16 e 1.21.2: il praetor urbanus, il praeses e la iurisdictio mandata. – 2. D. 47.10.35: il praetor urbanus e la repressione criminale dell’iniuria. – 3. D. 49.1.11: il iudex privatus e l’appellatio. – CAPITOLO QUARTO - LIBER IV. – 1. D. 2.12.1: esame delle disposizioni di un’oratio Marci, disciplinante i tempi del processo, che estese ai giudizi extra ordinem la preesistente disciplina prevista dalle leggi giudiziarie augustee per i giudizi formulari (D. 2.12.1pr.), dettando così una regolamentazione generale e comune ai primi (D. 2.12.1.1) ed ai secondi (D. 2.12.1.2). – 2. D. 42.1.59pr.-2: enunciazione di principii generali sul conte- nuto della sentenza del iudex privatus formulare e dei giudici della cognitio extra ordinem. – 3. D. 5.1.69, 5.1.71, 5.1.73 e 42.1.59.3: la cognitio extra ordinem, l’edictum peremptorium e la procedura contumaciale. – CAPITOLO QUINTO - LIBER V. – 1. D. 42.2.6: il principio ‘confessus pro iudicato est’. Enunciazione di regole applicabili tanto ai processi extra ordinem quanto a quelli formulari (D. 42.2.6pr.-1), valevoli solamente per la cognitio extra ordinem (D. 42.2.6.3) ed utilizzabili unicamente nel processo dell’ordo (D. 42.2.6.4-7). In particolare, previsione, nell’oratio Marci (D. 42.2.6.2), di norme processuali, dal contenuto non facilmente precisabile, che, discipli-nando l’applicazione di questo principio nei giudizi formulari ed in quelli cognitori, dettarono una regolamentazione generale e comune ad entrambi, unificando il regime della confessio in ambedue i tipi di processo. – 2. D. 2.15.8 e D. 34.1.1: l’oratio Marci, le transazioni alimentari, la causae cognitio del praetor urbanus ed i legati alimentari di acqua. – 3. D. 41.2.35: il praetor urbanus e le causae possessionis e proprietatis. – CAPITOLO SESTO - LIBER VIII. – 1. D. 50.13.1: le controversie de mercedibus relative alle operae liberales e l’‘officium praesidis vel praetoris’. – 2. D. 50.14.3: il proxeneticum e la competenza extra ordinem del praeses provinciae. – 3. D. 50.16.199: la definitio ulpianea di ‘absens’ e l’oratio Marci. – 4. D. 26.5.6 e 26.5.8: la datio tutoris del pretore e del governatore provinciale e l’oratio Marci. – CAPITOLO SETTIMO - LIBER IX. – 1. D. 10.4.17: il processo formulare, l’actio ad exibendum e l’agere ex lege Aquilia. – 2. D. 11.7.38: la competenza del praeses provinciae in materia di translatio cadaveris. – Conclusioni. – Indice degli autori. – Indice delle fonti.
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