Sul finire del 2015, dopo aver visto l'economia reale contrarsi di svariati punti percentuali e il debito sovrano diventare sempre più costoso, le banche italiane assistevano anche al deterioramento dei propri crediti.
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La dimensione patologica del fenomeno, che invero ha investito gli intermediari dell'intera Unione Europea, ha indotto nei legislatori e nelle autorità sovranazionali e nazionali una reazione serrata e articolata, finalizzata a garantire che le banche non fossero indebolite al punto da ridurre il volume di impieghi destinati a imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni. Il presente lavoro analizza i termini di questa risposta, di cui sono cifra: la gestione del rischio di credito, la difesa della reputazione delle banche e il ricorso al mercato in luogo dell'affidamento alla mano pubblica.
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