La novità concettuale di questo volume si evince già dal titolo, "Algoritmica giuridica", che nasce e si sviluppa nella stesura stessa del libro, con l'intento di ricomprendere al suo interno le varie branche del sapere che nel tempo hanno condotto oggi alle più ardite vette degli studi dell'IA sulla cd.
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"giustizia predittiva", con tutti i dubbi e i fraintendimenti che essa comporta. Passando da Aristotele a Kelsen, da Ross a Alchourròn, da Sartor a Kant, da Leibniz a Turing, da Bobbio a Tarello, il testo accompagna nei meandri dei diversi tipi di logica applicabile al diritto, mantenendo ferma la distinzione tra il concetto di sistema esperto e quello di intelligenza artificiale debole, con le sue reti neurali, le differenze tra machine learning e deep learning, le black box e le aporie normative presenti nel GDPR in questa complicata e affascinante materia. L'excursus accompagna il lettore attraverso un approccio strettamente scientifico fino a condurlo agli ultimi capitoli, dove la logica, la linguistica computazionale e l'informatica si aprono alle considerazioni giuridiche attuali con uno sguardo rivolto al futuro della tutela dei diritti fondamentali dell'essere umano.
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