Il volume raccoglie quattro contributi monografici che, seguendo una comune linea interpretativa, approfondiscono gli istituti generali del diritto successorio connessi alle vicende soggettive della vocazione e della delazione ereditaria, di cui si tenta di fornire una ricostruzione in chiave evolutiva.
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Così la capacità di succedere, di là dalle tradizionali questioni teorico-applicative, pone all'attualità complessi interrogativi derivanti in particolar modo dalla diffusione e dalla progressiva liberalizzazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, anche post mortem. L'indegnità è stata oggetto di diversi interventi normativi che, da una parte, ne hanno messo in discussione il consueto paradigma storico - come è accaduto a seguito dell'introduzione dell'istituto della sospensione dalla successione - e dall'altro, ne hanno rafforzata la funzione repressiva degli abusi familiari. La diseredazione, intesa nella sua duplice e diversificata accezione di esclusione testamentaria di un successibile ab intestato e di destituzione di un legittimario, ha condensato in sé le trame del più ampio dibattito dottrinario relativo ai limiti dell'autonomia privata nel contesto ereditario e dell'adeguamento del sistema della successione necessaria al mutato quadro valoriale e socio-economico. Infine, la rappresentazione, istituto oscuro e complesso, apparentemente marginale, ma che in realtà si scopre essere l'indispensabile fattore di razionalizzazione delle variegate e contrastanti dinamiche interne ai rapporti successori e degli istituti giuridici che intervengono nel procedimento devolutivo.
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