Il tema del diritto all'oblio è complesso ed articolato. L'affronta esponendo la varietà delle fonti che lo trattano ed elaborandone innanzitutto una nozione unitaria. La libertà di informazione e il diritto di cronaca sono le due contrapposte esigenze che nell'immediato passato si sono contrapposte al diritto all'oblio.
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È stata soprattutto la giurisprudenza a farsi carico di delimitare i confini che non fosse consentito al giornalista di superare, riesumando notizie ed informazioni ormai cadute in oblio, indicando quali condizioni ne potessero ancora giustificare una pubblicizzazione. L'autore avverte che ormai il contesto socio giuridico in cui si scambiano informazioni è mutato. Con internet l'oblio è una dimensione temporale sconosciuta, da un punto di vista tecnico rimane tutto in memoria. Non solo. L'informazione non è più riservata al solo giornalista, anzi sono gli aggregatori di notizie e i social a fornire una informazione generalizzata o mirata, immediata e incontrollata, rispetto alla quale la pretesa di imporre l'oblio risulta quasi impossibile. Su queste problematiche il lavoro ricostruisce le soluzioni proposte per soffermarsi sul possibile utilizzo dell'inibitoria anche alla luce della recente riforma Cartabia.
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