Il volume indaga la relazione fra il tempio dei Dioscuri (I-II sec. d.C.) - l'edificio antico più importante di Napoli, ammirato e studiato dagli umanisti locali e da antiquari forestieri anche dopo il suo parziale crollo nel 1688 - e la chiesa di San Paolo Maggiore, sorta sulle rovine del tempio in epoca medievale e ricostruita dai chierici regolari teatini a partire dal secondo Cinquecento.
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La nuova chiesa fa propria l'aura storica del tempio esibendone in facciata il pronao marmoreo: si instaura così una stretta corrispondenza tra architettura e storia, nel quadro del problematico rapporto del cristianesimo con l'antichità, di cui i teatini si fanno consapevoli interpreti. La testimonianza degli studiosi dell'antico fra Quattro e Settecento e le cospicue fonti d'archivio che documentano i cantieri di ricostruzione della chiesa consentono di restituire le vicende esemplari di questo eccezionale monumento tra umanesimo e liturgia. Fulvio Lenzo (1975) si è laureato e addottorato all'Università IUAV di Venezia. Ha pubblicato saggi su Filippo Juvarra (2003), Domenico Antonio Vaccaro (2005), Adolf Loos (2006), Andrea Palladio e Pirro Ligorio (2008), Domenico Rossi (2008), la cappella Spada in San Girolamo della Carità a Roma (2008), Ferdinando Sanfelice (2010), Bernardo Antonio Vittone (2010). Nel 2006 ha curato per i tipi Electa l'edizione italiana e l'aggiornamento di Anthony Blunt, Architettura barocca e rococò a Napoli, e nel 2008 ha collaborato con Giovanna Curcio al volume La città del Settecento, edito da Laterza.
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