Al decennale della scomparsa di Carlo Aymonino, “L’abbecedario dell’infedele” nasce da un’esperienza dottorale e si colloca all’interno del ciclo di celebrazioni per il maestro romano con un rinnovato interesse per il suo progetto didattico.
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Allo IUAV, Aymonino proponeva agli studenti un esercizio di manipolazioni sul tema del centro civico al Campus di Pesaro, straordinario esempio di non-costruito, dunque accumulatore di inedite possibilità compositive. In continuità con quell’esperienza, l’abbecedario ridisegna ancora una volta l’edificio, senza svolgere delle sue tre soluzioni una riproposizione specifica ma considerandole un unico progetto. I grafomorfemi dalla A alla Z sono il precipitato di una trasgressione trans-figurativa che rimette in gioco modelli noti e necessari in nuove e ricominciabili tessiture. Lontano dalla vivisezione anatomica e dalla radicalizzazione del diagramma, l’abbecedario è una fallace classificazione: nel suo farsi e disfarsi accompagna il grafolettore nello spazio di un disegno che riconcilia ricerca ed invenzione, segno e costruzione, professionalismo e accademia.
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VAN01@Biblioteca del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale
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BIBLIOTECA DEL DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE