«Il libro di Melani e Venturini copre un periodo che va dalla conclamata conquista dell'egemonia mediale da parte della tv, all'inizio degli anni Ottanta, sino ai nostri anni, in cui l'abdicazione verso rete e new media — attesa come nella Fortezza Bastiani lo erano i Tartari — non è ancora intervenuta.
[...]
Sono i decenni in cui il dibattito è passato dagli ultimi fremiti apocalittici sulla «cattiva maestra» a interrogativi meno superficiali e moralistici sul modo in cui la tv costruisce e modella ciò che presenta e rappresenta. [...] Dalla televisione come male, flagello che cí sferza dall'esterno per soggiogarci, alla televisione come forma di modellizzazione sociale, che ridisegna e ridefinisce gerarchie e ruoli attraverso il criterio unico dell'intrattenimento. [...]. L'«Ecce Video» letterario è diventato così un «Ecco a noi»: un modo per chiederci quale sia l'acqua in cui siamo immersi e in cosa consista il nostro flagello, attuale e virtuale al tempo stesso.» (dalla Prefazione di Stefano Bartezzaghi)
Lo trovi in
Scheda
VAN07@Biblioteca del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali