I tempi sono maturi per una fondazione organica del diritto dell'Intelligenza Artificiale quale "manifesto" della lex robotica e, in specie, della robotica self-learning.
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Il volume intende apportarvi un contributo, analizzando sia gli aspetti etici che quelli afferenti alle scienze giuridiche: dal diritto civile, commerciale e industriale a quello costituzionale, amministrativo, penale, tributario, del lavoro, processuale ed eurounitario. Gli esiti del confronto multidisciplinare fra giuristi testimoniano decisive aperture ad un maggior - e finora stentato - dialogo con le scienze tecniche di settore, e dunque fra le due culture, e poi fra teoria e prassi. Argomento centrale è la dialettica fra le istanze di innovazioni normative e la idoneità delle evoluzioni interpretative a dare mediazione giuridica compiuta a fenomeni "nuovi"; con le conseguenti proposte di articolate interpretazioni evolutive, censite dal volume, per tradurre in tecno-diritto le esigenze tecno etiche. L'opera, pur parlando a (e fra) etici e giuristi, resta agevolmente fruibile anche per i "non addetti". Ai quali altresì intende rivolgersi. Perché approfondisce, ma anche divulga, tematiche quali le responsabilità da Intelligenza Artificiale e da algoritmo; gli smart product e le auto self-driving; gli smart contract; i diritti della persona e le frontiere dello human enhancement come della privacy; le privative e i diritti d'autore sulle invenzioni e sulle opere robotiche; le emergenti problematiche societarie, antitrust, concorrenziali e nei rapporti di lavoro; i provvedimenti algoritmici e la cd. giustizia predittiva; la cyber-security; la "personalità elettronica". Prefazione di Guido Alpa e Augusto Barbera.
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