Il 1938 è segnato in Italia dall’introduzione delle leggi razziste che cacciarono gli ebrei dalla scuola e dall’università precedendo provvedimenti analoghi presi in Germania. Intento dell’autore è presentare i dibattiti parlamentari sul Giorno della memoria e sul negazionismo prima degli eventi del 1938, in modo da attualizzarli e concepirli come un tutto unico, non separabile.
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Dopo aver evidenziato i progressi sul piano della ricerca storica e la difficoltà del mondo politico di tenerne conto, il volume esamina le perdite qualitative nell’ambito dell’insegnamento e le grandi difficoltà di riassunzione delle cattedre da parte dei docenti allontanati, portando ad esempio la situazione fiorentina, nel quadro delle trasformazioni subìte nel periodo fascista dall’istituzione universitaria, e sottolineando l’indifferenza o i silenzi degli intellettuali. Prefazione Luigi Dei.
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