Sul palcoscenico della discussione penalistica i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione mantengono salda - forse da sempre, ma certamente negli ultimi tre decenni - la loro posizione al centro della scena.
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Un panorama, se non affollato, certamente molto ricco di qualificati contributi, comprensivo di testi che, come anche questo, guardano in maniera privilegiata, ma non certo esclusiva, alle esigenze della didattica universitaria e post universitaria e più in generale della formazione, non rappresenta dunque una remora alla trattazione, ma semmai una conferma della opportunità di cimentarsi con questa categoria di reati. I ripetuti interventi di riforma, anche molto recenti, che hanno riguardato questo settore della parte speciale, combinati con la multiforme varietà della casistica e il suo naturale intrecciarsi con le vicende politiche e istituzionali, favoriscono invero il proliferare delle questioni interpretative e consentono di illuminare 'bersagli ermeneutici' sui quali la didattica può esercitarsi con particolare profitto per favorire la comprensione dei meccanismi di funzionamento reale del sistema penale. La particolare attitudine di questi delitti ad offrire spunti di riflessione che travalicano i confini segnati dalla dimensione applicativa delle singole fattispecie è stata d'altra parte confermata dalle vicende seguite all'approvazione della Legge 3/2019 (c.d. spazzacorrotti) e all'ancor più recente riforma dell'abuso d'ufficio (D.L. 76/2020, conv. in L. 120/2020). L'analisi delle fattispecie incriminatrici oggetto della trattazione, propone dunque all'attenzione dell'interprete un vasto campionario di profili problematici, che rivestono un rilevante interesse per la dimensione pratica del diritto penale, alla quale infatti è stato dato ampio rilievo, in particolare ovviamente attraverso la peculiare considerazione degli orientamenti della giurisprudenza.
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