I tre libri decretorum e i sei imperialium sententiarum in cognitionibus prolatarum del giurista Giulio Paolo (II-III sec. d.C.) hanno un rilievo autonomo rispetto ai molti altri testi dello stesso autore: essi ruotano tutti intorno alla regolazione del processo (cognitio extra ordinem).
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I poco più di 30 frammenti contengono, infatti, una narrazione "in presa diretta" dell'attività giudiziaria imperiale. Descrivono la risoluzione di controversie giudiziarie attraverso sentenze imperiali; tracciano la sintesi di decisioni raggiunte o traggono enunciati ed argomentazioni dalla memoria dei processi. Essi offrono, inoltre, ampia testimonianza del rapporto di collaborazione tra il princeps e i giuristi che compongono il consilium: Paolo è tra questi.
Tutti i brani sono oggetto di una esegesi ravvicinata, utile a ricostruire un segmento della vita giuridica in un' età difficile come quella severiana.
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