Lo studio delle recenti politiche legislative sui beni pubblici, in particolare quelli statali, consiglia di rimeditare il rapporto tra titolarità e destinazione sviluppato dalla c.d. teoria oggettiva, il cui richiamo automatico non è sempre convincente per spiegare la "natura pubblica" del bene, cioè la sua inerenza all'interesse pubblico.
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Titolarità e destinazione non sono certo concetti escludenti, ma complementari; tuttavia, perché il bene sia funzionale alla soddisfazione delle esigenze della collettività, talvolta lo Stato deve esserne proprietario, in coerenza con il dettato dell'art. 42, comma 1, Cost. La natura pubblica del bene può dipendere dalla titolarità o dalla destinazione in ragione del tipo di interesse da tutelare. Appare quindi fisiologico che le politiche legislative siano talvolta divergenti, individuando il baricentro della pubblicità ora nell'appartenenza ora nell'uso. Al contrario, le scelte del legislatore sembrano contraddittorie quando lo stesso interesse viene protetto tramite una regolazione difforme, che rende più complicata la ricostruzione delle corrette modalità di utilizzo del bene.