Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e il perfezionamento delle competenze tecniche hanno determinato un processo di oggettivazione in campo medico, sì che risulta mutata l'anima stessa della medicina.
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Ciò impone una riflessione sulla responsabilità medica in generale e, in special modo, sulle raccomandazioni contenute nelle linee guida; con riguardo alle quali si discute della loro presunta, ma tuttavia non comprovata vincolatività. In ossequio al criterio di ragionevolezza e alla tecnica del bilanciamento dei valori, la responsabilità del medico può essere misurata in termini di sintesi tra le prove che derivano dalla ricerca e le specifiche caratteristiche cliniche comprensive delle aspettative personali del paziente. Ciò consente, da un lato, la (ri)valutazione dell'autonomia (responsabile) del medico e della tutela della salute della «persona» malata e, dall'altro, l'umanizzazione imprescindibile del rapporto medico-paziente.
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