Il volume muove dalla constatazione che l'odierno diritto di famiglia, specie dopo le recenti riforme in materia di filiazione, piuttosto che dare rilievo al legame matrimoniale o di fatto della coppia, si preoccupa dei diritti dei figli e tratta unitariamente il loro rapporto con i genitori, senza che rilevi l'ambito in cui esso viene ad esistenza.
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Di ciò si ha piena evidenza solo se si consideri che le norme che disciplinano la responsabilità genitoriale sono oggi uniche per i figli nati nel o fuori del matrimonio, e che, coerentemente, quelle in materia di affidamento a seguito della crisi sono state collocate nell'ambito delle regole che governano la responsabilità genitoriale (artt. 337 bis-337 octies c.c.), alla stregua di mere specificazioni delle disposizioni ordinarie (art. 315 c.c.), con le quali reciprocamente si integrano. In questo quadro, che ha profondamente innovato la prospettiva tradizionale e richiesto una completa rivisitazione della materia, il volume ricostruisce il mutato contesto sistematico in cui si collocano i provvedimenti relativi all'affidamento dei figli ed analizza quindi in maniera approfondita le relative molteplici questioni, anche di carattere pratico, con costante riferimento al diritto vivente formatosi grazie agli apporti degli studiosi e della giurisprudenza di legittimità e di merito.