"Non è certamente semplice per l'autore esporre i motivi che hanno indotto a raccogliere i più recenti scritti giuridici in materia di p.A.
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; scritti peraltro già pubblicati quasi tutti in autorevoli riviste telematiche, le quali hanno il merito di una più agevole e tempestiva pubblicazione però, a volte, di più difficile reperimento a fronte di quelle cartacee che si impongono per sé stesse all'attenzione di chi nutre il gusto di consultarle.[...] L'autore si è reso conto che negli ultimi tempi la cultura costituzionale ha subito il progressivo fenomeno di “dissolvenza”, certo non mancano mere “asserzioni” del tutto distaccate dalla complessa trama di valori sui quali si regge la Carta, ma essa corre il rischio di restare nella progressiva ombra. Ed è questa subentrata convinzione, che si augura non scorretta, che ha consigliato di rendere maggiormente esplicita la surriferita prospettiva che ha sempre costituito un mero presupposto e si può dire che da presupposto si è tramutato nell'obiettivo di indagine. In una siffatta eterogenesi dei fini l'autore si è sempre più convinto come la cultura costituzionale non può essere compresa con la lettura delle stereotipate norme adottate e cristallizzate nella Carta, le quali impiegano un “lessico familiare” alla scienza giuridica precostituzionale, senza alcun dubbio autorevolmente consacrata, ma che può interrompere l'ansia di scoprire la radice valoriale lasciata dai Costituenti nella preziosa “discussione” dei lavori preparatori; ed è in questa discussione che è custodito il prezioso patrimonio che va consultato e reso di comune conoscenza (e non soltanto tra gli studiosi) poiché soltanto rintracciandolo nei suoi reali termini le singole disposizioni diventano del tutto trasparenti sul piano dei valori di civiltà, specie nel periodo attuale di “stravaganti” ideologie e di politica fondata sulle ben note fake news. Ecco spiegato il motivo di questa raccolta dei più recenti lavori i quali sono tutti tesi a ricostruire, anzi a consigliare che ogni comprensione corretta delle singole norme scritte nella Carta deve indurre alla individuazione di quel “nucleo reattivo e propulsivo” (come viene definito nell'ultimo lavoro della raccolta) che non finisce mai di “energizzare” l'attività del legislatore ordinario (ovvero dovrebbe energizzarla). Non si rilevi che una tale operazione si presenta difficoltosa e perciò viene trascurata perché ad un certo momento può subentrare qualcuno che ignora che l'operazione è difficoltosa e la intraprende, ma rimarrebbe da domandarsi però in quale prospettiva?[...]"