Qui si mette in opera una critica della cultura della valutazione: dei suoi presupposti ideologici, della sua retorica e delle sue pratiche concrete. Interrogazione filosofica e analisi del presente concorrono a portare allo scoperto le tecnologie invisibili, la rivoluzione silenziosa che sta cambiando il significato della conoscenza nella "società della conoscenza".
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Parole familiari come qualità, eccellenza, merito, la stessa valutazione assumono valori inediti, risemantizzano l'ethos della scienza in un nuovo governo delle condotte.
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