Questo lavoro vuole essere una riflessione sull’evoluzione del rapporto tra Fisco e contribuente e sul nuovo ruolo assunto dall’accertamento tributario in un momento storico in cui i diversi istituti di promozione della compliance recentemente introdotti nel nostro ordinamento suggeriscono il passaggio dal controllo ex post sul dichiarato al confronto ex ante sull’imponibile.
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La riforma del sistema degli interpelli, l’introduzione degli accordi preventivi per le imprese con attività internazionale (in sostituzione del precedente ruling internazionale) e dell’interpello sui nuovi investimenti e, ancor più, la previsione dell’adempimento collaborativo per le imprese di maggiori dimensioni delineano un nuovo modello relazionale tra Fisco e contribuente basato sul dialogo preventivo e finalizzato a definire in contraddittorio le questioni interpretative sull’imponibile prima ancora che questo venga dichiarato. Si tratta di una evoluzione che risponderebbe, negli auspici, a una duplice esigenza: garantire certezza al contribuente sui comportamenti da tenere per non incorrere in violazioni delle norme e dei principi in materia tributaria e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, consentendo di indirizzare le limitate risorse dell’Amministrazione finanziaria sui contribuenti non compliant. Ma è anche un percorso ad ostacoli e diversi sono i profili di criticità, esaminati in questo lavoro, che rischiano di mettere in discussione l’efficacia delle nuove forme di partecipazione del contribuente all’adempimento dell’obbligo tributario.
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