Collana "Presenze" diretta da Sandro Benedetti. Gli studi sull'architettura romana tra '600 e '700 sono considerevolmente aumentati negli ultimi decenni e tuttavia il quadro della cultura architettonica che se ne ricava riflette ancora una subalternità alle più eminenti figure del grande periodo barocco.
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Riannodandosi agli studi pioneristici di Furio Fasolo, Vincenzo Golzio e alle più recenti riflessioni di Sandro Benedetti sull'architettura romana al tempo dell'Arcadia, l'Autore riflette sul trapasso che si compie in ambiente romano nella cultura artistica e architettonica tra i due secoli, spia di una modificazione del gusto ispirato a flessioni stilistiche elegantemente decorative. Di tale tendenza Tommaso Mattei (1652-1726) è forse il più raffinato interprete, veicolando nella sua opera -largamente sconosciuta - l'ascolto partecipe dei maestri della rivoluzione del Seicento, Bernini, Borromini e Pietro da Cortona, nella prospettiva d'integrare modernità e tradizione per il tramite di Carlo Rainaldi. L'opera di Mattei viene dunque ricostruita e indagata a partire dalla prima formazione avviata dentro l'atelier del Bernini, di cui era parte la bottega di orefice del padre Carlo, per passare poi al tirocinio con Giuseppe Brusati Arcucci e Carlo Fontana e fino all'affiancamento a Carlo Rainaldi nella sua ultima maturità quando ne raccoglierà l'eredità spirituale e professionale, transitando per la comunanza artistica con Carlo Maratti. Ne emerge il complesso profilo di un architetto la cui opera chiude il '600 e apre al '700.
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