Dosio è un disegnatore dell'antico e del moderno potente e preciso, aspira alla massima oggettività, laddove anche la sola diversa pressione di una matita sul foglio costituisce una inevitabile sottoscrizione della propria personalità, delle proprie curiosità, della propria volontà, del proprio metodo.
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Eppure anche la sola pretesa di scientificità è il segno di una scelta, presuppone un metodo e prefigura un fine. Il tentativo di guardare alle architetture del passato con distacco, come uno storico positivista, costituisce il presupposto per la formazione di un'opera organica, in cui il presente e passato coesistono, e si alimentano di un continuo scambio osmotico. Dosio fissa su foglio le opere contemporanee mescolandole con il rilievo dell'antico per cogliere il filo, la traccia, il lessico originario da cui le prime hanno tratto linfa e vita.
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VAN04@Biblioteca del Dipartimento di Scienze politiche