Per amministrare bene la giustizia in una società multietnica non bastano le competenze tradizionali. Di questo limite del loro sapere avvocati, magistrati, notai fanno ormai esperienza quotidiana, e le numerose controversie giurisprudenziali ne sono la conferma.
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Quando sono coinvolti i migranti, la violazione della legge infatti non chiama in causa solo le norme positive del paese di accoglienza, ma anche i codici culturali impliciti che vengono a collidere: è soprattutto a quel livello che l'incomprensione ha bisogno di essere sanata. Se ne incarica il diritto interculturale, portando alla luce e ritenendo ineludibile il vastissimo sommerso normativo, i sottintesi culturali che legiferano sul vivere quotidiano e che, nel caso dei migranti, spesso trovano una problematica composizione con le leggi codificate. L'unica strada praticabile è una negoziazione costante che si avvalga di conoscenze finora estranee al territorio del diritto in senso stretto, dall'antropologia culturale alla psicologia sociale. Mario Ricca scrive il primo ed esauriente saggioguida a una disciplina che si sta rivelando cruciale per la convivenza di tutti.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza