Prima di diventare lo sceneggiatore di film popolari come "Pane, amore e fantasia", Ettore M. Margadonna (1893-1975) era stato uno dei più attivi critici cinematografici della sua generazione. Negli anni Trenta, con lo spirito di conquista del pioniere, Margadonna impiega le sue migliori energie per scandagliare questo nuovo oggetto culturale.
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Sono gli anni in cui si compie la transizione dal muto al sonoro, gli anni di Greta Garbo e di Marlene Dietrich, del consolidamento dell'egemonia hollywoodiana sui mercati internazionali e della lenta ripresa del cinema italiano. Su questi e molti altri argomenti Margadonna - autore nel 1932 della prima storia del cinema pubblicata in Italia - scrive con acutezza e passione, sospeso fra nostalgia del muto e attrazione per le possibilità offerte dal progresso tecnologico, fino alla fine del decennio, quando intraprende la carriera di sceneggiatore.
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