Il volume discute l'impatto che la giurisprudenza della Corte europea di Strasburgo ha sulle modalità e sui risultati della protezione dei diritti negli ordinamenti e, in particolare in quello italiano, sostenendo che tale impatto costituisca uno delle cause dell'attuale crisi dei diritti.
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Usando le lenti del diritto costituzionale, in via di sintesi, si va al cuore delle problematiche accennate, indagando come il nuovo universalismo della protezione dei diritti, fondato sulle basi di un costituzionalismo cooperativo, proiettato oltre i confini dello stato-nazione si rifletta sulla loro tutela, e come si possano assicurare - in una realtà caratterizzata dallo spostamento anche nel campo dei diritti del potere decisionale verso sedi tecnocratiche (soprattutto internazionali) - tanto la cd. accountability che la salvaguardia della legittimazione democratica dei poteri costituzionali nazionali. L'analisi consente di intercettare gli sviluppi, ma soprattutto i problemi, più recenti della cd. tutela multilivello dei diritti. Assodato che l'espansione dei diritti e la loro vocazione a superare i circuiti della regolazione e della tutela nazionale sono in un rapporto che si autoalimenta con la riallocazione del potere giudiziario a livello ultrastatale e, più in generale, con la cd. globalizzazione del diritto il volume si chiede quali correttivi, rispettosi dell'enorme apporto che la Corte ha dato al progredire della tutela dei diritti, possano proporsi.
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