Lo «spazio cavo» del corpo della donna e le vicissitudini fantasmatiche che lo accompagnano sono il luogo da cui partire per ripercorrere un iter teorico e clinico che restituisca valore alla peculiarità dell'universo femminile.
[...]
Ciò implica un insostituibile rimando all'universo maschile che, polarità dialettica sullo sfondo, riceve da alcuni dei temi affrontati, come quello della bisessualità e della controversa questione del super-io femminile, improvvise illuminazioni che sollecitano approfondimenti conoscitivi.