Il volume si propone di operare una riflessione generale sulla governance dello sviluppo locale attraverso una serie di studi di contesto riferiti ad una realtà urbana del sud Italia, una realtà particolare, ricca di risorse e competenze, troppo spesso usata come laboratorio per un certo tipo di sviluppo che alla lunga non si è rivelato sostenibile.
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L'area dello Stretto di Messina è stata oggetto di un'accurata analisi a partire dall'esame socio-economico delle sue due città più rappresentative, Reggio Calabria e Messina. Il caso del ponte, un progetto nazionale di portata internazionale, ma con fortissime ricadute e rischi (in primo luogo ambientali) a livello locale, diventa in questo testo l'occasione per ragionare sui modelli di sviluppo dominanti. Il volume vuole offrire al lettore non soltanto una, ma molteplici visioni dell'area utilizzando una metodologia di lavoro che prende le mosse dalle esperienze individuali per arrivare ad una riflessione partecipata e collettiva. I componenti del gruppo di ricerca appartengono alle due sponde dello Stretto e molti degli argomenti trattati sono stati, prima che studio scientifico, oggetto di emozioni e discussioni. Degrado urbano e azioni promosse dal basso, nuove organizzazioni sociali territoriali e il movimento No Ponte in particolare, divengono, con queste premesse, questioni cruciali per l'elaborazione di un modello di sviluppo alternativo.