La cappella Caracciolo del Sole nella chiesa di San Giovanni a Carbonara rappresenta uno straordinario esempio di autunno del Medioevo.
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Se infatti lo storico olandese Johan Huizinga applicava la categoria alla civiltà borgognona, quello che accade a Napoli tra la fine della dinastia degli Angiò Durazzo e l'arrivo di Alfonso d'Aragona il Magnanimo si può analogamente immaginare come un frutto portato al culmine della sua maturazione. Il libro mette in luce gli aspetti di una stagione artistica cosmopolita, in dialogo con le varie realtà del gotico internazionale, in un intreccio con il gusto mediterraneo. Gli artisti cui si devono le splendide pitture sono Leonardo da Besozzo, figlio del maestro dell' Ouvraige de Lombardie, il sogno espanso da Milano all'Europa, e Perinetto da Benevento e di Francia, misterioso artista in cui è parso di avvertire le atmosfere avignonesi e le colorite espressioni delle novità catalane. Lo studio analizza la storia del monumento nel contesto della spiritualità degli agostiniani osservanti. Sono loro a reggere la chiesa negli anni della decorazione della cappella di Sergianni Caracciolo del Sole, Gran Siniscalco del Regno. Il significato delle storie sacre che decorano interamente le pareti è svelato da una lettura iconografica che evidenzia l'esemplare sinergia tra il chiostro e la corte.
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VAN07@Biblioteca del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali