Gli eventi dell'11 settembre 2001 hanno confermato e riproposto al mondo l'esigenza di una nuova sicurezza.
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Il cambiamento che ne è derivato non poteva non avere riflessi in campo giuridico, dove è comparsa per l'Occidente la duplice necessità di definire giuridicamente la nuova minaccia e adottare strumenti specifici in grado di contrastarla, anche a scapito di alcune libertà fondamentali. Pertanto, in concreto, la risposta di gran parte dei Paesi europei allo "stato di emergenza" instauratesi a partire dall'11 settembre, ha determinato il ricorso ad una legislazione antiterroristica speciale o eccezionale che ha subito un incremento sia a livello internazionale che nazionale. Partendo da queste premesse, il volume evidenzia il modo in cui la Comunità internazionale, attraverso le Nazioni Unite e l'Unione europea, ed i singoli Stati hanno affrontato la questione della individuazione e punizione di presunti terroristi, non soltanto attraverso un'analisi delle principali pronunce della Corte di giustizia e del Tribunale di primo grado CE, ma altresì dell'attività giurisprudenziale posta in essere dai giudici italiani.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza