Questo libro vuole offrire un concreto messaggio di speranza per le nostre città, malgrado tutte le difficoltà che esse stanno incontrando: dalla crisi del lavoro a quella ecologico-energetica, alla crescita delle disuguaglianze sociali.
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La creatività della città (intesa innanzitutto come capacità innovativa in campo scientifico, tecnologico, economico ed artistico) è il motore della nuova economia urbana, il fondamento del suo futuro. Le idee creative trovano la loro esplicitazione operativa nelle "buone pratiche", che esprimono una capacità progettuale originale, in grado di massimizzare i risultati (in termini architettonici, urbanistici, sociali, ambientali) e, nello stesso tempo, di minimizzare i costi. Esse combinano ed integrano, in una strategia a somma positiva, obiettivi, esigenze, istanze, valori eterogenei, molteplici e conflittuali. Le buone pratiche costituiscono dei veri e propri modelli per proporre un cambiamento strutturale, orientando nuovi progetti e programmi. Dietro ogni buona pratica ci sono non solo innovazioni, ma la comunità, le reti sociali e civili. Inoltre, vi è un processo culturale, fatto di condivisione di idee e di valori, di produzione di senso e di significato, che ne hanno garantito il successo. Nel testo si evidenzia come le buone pratiche abbiano bisogno di nuovi strumenti e nuovi approcci per realizzarsi, ma soprattutto che non esiste alcuna strategia di sviluppo senza un fondamento culturale.
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VAN01@Biblioteca del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale