Nell'obiettivo di riscattare la figura di Carlo Vanvitelli dall'ombra in cui il prestigio del celebre padre lo aveva posto, questo lavoro ne rivela le pregevoli capacità progettuali e la misura internazionale del linguaggio, che lo riscoprono quale protagonista di spicco della vicenda architettonica napoletana, al declinare del XVIII secolo.
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La ricostruzione critica del suo operato si pone, invero, come una chiave di lettura della delicata età di transizione che, affermate pienamente le istanze illuministe e cresciuto il peso della dimensione teorica, orienta la coeva cultura architettonica napoletana dalla sua splendida tradizione barocca verso esiti dichiaratamente neoclassici.