La vita di Antonio Contri ferrarese pittore e rilevatore di pitture dai muri scritta da Girolamo Baruffaldi, le lettere sul restauro del canonico Luigi Crespi a Francesco Algarotti, il manoscritto di Marcelle Gretti dedicato agli abusi perpetuati durante il XVIII secolo ai dipinti conservati nelle chiese di Bologna, il noto saggio di Leopoldo Cicognara sul "Distacco delle pitture a fresco" editato sull'Antologia di Firenze nel maggio del 1825: queste le fonti sette-ottocentesche che il volume intende presentare e proporre, arricchite di note critiche e precedute da un saggio introduttivo, a significare l'intenso clima culturale che dalla seconda metà del Settecento accolse e caratterizzò i primi esperimenti di stacco e strappo delle pitture murali in Italia, favorendo già nell'immediato un acceso dibattito critico fra sostenitori e detrattori della prassi estrattista che ne accompagnerà i progressi tecnici sino a tutta le seconda metà del Novecento.
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