Ancora qualche anno fa, l'obiettivo di una Costituzione europea appariva pura utopia. Oggi esso appare a portata di mano. Il "Progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa", approvato dalla Convenzione sull'avvenire dell'Europa, dovrà passare al vaglio della Conferenza Intergovernativa e poi alla ratifica dei venticinque Stati membri.
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Ma esso segna comunque "una svolta decisiva nella storia del processo di integrazione comunitaria", rispetto alla quale "non è oramai più possibile tornare indietro" (Romano Prodi). Grazie ad un "vero dibattito democratico", duro e appassionato, ostacoli finora insormontabili sono stati scavalcati. Solo verso la fine, "quando i rappresentanti dei governi hanno fatto pesare il ricatto del potere decisionale di ultima istanza dei loro mandanti, i 'signori dei Trattati', l'effetto domino ha preso a manifestarsi con le usuali conseguenze devastanti" (Giuliano Amato). Ma alla fine un consenso c'è stato, e non è stato al livello più basso. Basti pensare alla costituzionalizzazione della Carta dei diritti, fino a ieri impensabile. Il processo democratico non si è esaurito con la fine dei lavori della Convenzione. La Conferenza Intergovernativa dovrà tener conto di un'opinione pubblica attenta e informata. Nonostante qualche preoccupante avvisaglia, essa non potrà decidere per "un quieto ritorno al passato". Romano Prodi, Giuliano Amato, e il gruppo di esperti di Astrid che da tempo lavora alla elaborazione di analisi e proposte per la Costituzione europea, offrono in questo volume gli elementi necessari per comprendere le scelte adottate dalla Convenzione: per coglierne il valore e i limiti, analizzare i problemi risolti e quelli ancora aperti, mettere a fuoco i nodi politici e istituzionali che la Conferenza di Roma dovrà sciogliere. Essi avanzano, anche, qualche proposta innovativa, coraggiosa ma realistica, per una Costituzione all'altezza delle sfide che l'Europa deve affrontare.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza