La definizione più felice di ordine pubblico resta quella di Karl Binding: "Rumpelkammer von Begriffen", ripostiglio di concetti.
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E ciò vale anche per quel che concerne la sistematica del codice penale italiano; infatti le disposizioni riunite nel titolo V del libro secondo, lungi dal far riferimento, sotto il profilo sostanziale, ad un'affidabile oggettività , sia pur solo categoriale, si riferiscono, dal punto di vista dei beni tutelati a situazioni profondamente diversificate. Sono due le concezioni di ordine pubblico tradizionalmente proposte, l'ordine pubblico materiale e l'ordine pubblico ideale. Il primo può essere correttamente considerato nel senso di pubblica tranquillità , mentre l'ordine pubblico ideale nel senso di complesso di principi sui quali si fonda la convivenza civile. L'ordine pubblico materiale è un oggetto di tutela, mentre l'ordine pubblico ideale è una ratio di tutela. Quest'ultima concezione è alla base della normativa codicistica dei delitti contro l'ordine pubblico. Si tratta evidentemente di un concetto materialmente caratterizzato, che, tuttavia, mal si presta a divenire un oggetto categoriale di tutela, per il semplice motivo che, a ben riflettere, qualsiasi reato, non microviolatorio, viola l'ordine pubblico.
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