Questa monografia, utilizzando insieme gli strumenti dell'ermeneutica psicanalitica e di quella letteraria, cerca di interpretare contestualmente la vita e l'opera, e prova a mostrare che la 'distrazione' di Ludovico Ariosto non è solo una maschera aneddotica, ma uno dei sintomi di una condizione nevrotica da cui nasce il bisogno riparatore della poesia.
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Di questa riparazione simbolica, tanto più splendida nei suoi risultati quanto più psichicamente necessaria, si segue il percorso che va dalla fase elegiaca della gioventù latina alla grande invenzione di un'ironia 'paterna' nell'Orlando furioso, invenzione che però non cessa di subire l'offensiva di affetti (gelosia, invidia, rancore) che emergendo dall'infanzia più remota trovano anche facile esca nelle strutture della società cortigiana e nei conflitti della storia contemporanea, la cui eco risuona più cupamente nelle ultime opere.
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VAN07@Biblioteca del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali