Dal volume emergono le credenze, i valori, i comportamenti collettivi che definiscono il complessivo atteggiarsi dell'uomo nei confronti del mondo naturale, del soprannaturale, del proprio stesso corpo.
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E' un'umanità, quella evocata da Fumagalli, assediata da una natura ostile irta di pericoli veri e immaginari, perduta in un labirinto "gotico" di sofferenze e terrori, macerata nelle penitenze; eppure è l'umanità che resiste agli urti delle calamità e dei barbari, che conquista nuovi spazi all'agricoltura, che ridà vita alle città decadute, l'umanità che con un lavorio secolare torna a imporre la propria regola su quella natura che pareva destinata a sommergere la civiltà stessa dell'uomo.
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VAN07@Biblioteca del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali