In numerose occasioni, tra il 1867 e il 1881, Camillo Boito è a Padova, chiamato a dare il suo contributo da una città che sta riflettendo attorno ad alcuni nodi fondamentali: la ricostruzione del palazzo delle Debite, la costruzione di una scuola-modello, la sistemazione del convento antoniano a sede delle raccolte civiche, l'ampliamento del camposanto e, nel decennio successivo, l'apertura del cantiere della Basilica del Santo. Direttamente in veste di progettista o indirettamente in veste di consulente-osservatore, Boito partecipa dunque alla realizzazione di progetti architettonici determinanti per definire il nuovo volto di "Padova italiana", all'indomani dell'annessione al regno d'Italia.
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