"Da non pochi anni i nostri tentativi di riflettere intorno ai problemi generali del diritto ecclesiale hanno cercato di svilupparsi in una prospettiva unitaria che ci è parsa non soltanto utile quanto addirittura necessaria per una loro coerente ricostruzione ed una più approfondita comprensione.
[...]
Questa privilegiata e insostituibile chiave di lettura è il pluralismo, che ci è sembrato capace di essere lo strumento metodologico più conveniente per un'intelligenza del diritto canonico conforme ai tempi nuovi maturati con il Conciio Vaticano II." (dall'Introduzione)
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