Le istituzioni penitenziarie sono alle prese con l'annoso problema del recupero sociale dei detenuti. Anche oggi appaiono sospese tra il mandato punitivo e quello riabilitativo, quest'ultimo richiamato dall'art. 27 della nostra Costituzione.
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Il volume di Tatiana Bortolotto presenta una trattazione analitica e completa della figura dell'educatore penitenziario, quale ruolo-chiave del vigente ordinamento penitenziario e quindi di un trattamento finalizzato al recupero sociale del detenuto. Lo studio ripercorre la storia di tale profilo e i problemi di inserimento nelle istituzioni penitenziarie accanto al personale di custodia, ne descrive lo specifico ruolo nella normativa penitenziaria, ne definisce e illustra le competenze e ne ipotizza un percorso formativo adeguato alla sua qualificazione e riqualificazione professionale. Il tutto considerato nell'evoluzione delle politiche penitenziarie e nel contesto delle problematiche della gestione delle istituzioni restrittive della libertà che tendono a contraddire o limitare la portata di una funzione educativa.
Anche se, come rileva Alessandro Margara nella prefazione, "Questo volume ci dice con chiarezza che le conoscenze, le abilità, la consapevolezza dei valori e delle motivazioni ci sono, purtroppo da sole non possono sopperire alla lacuna più evidente e cioè che mancano ancora i tanti educatori di cui c'è da troppo tempo bisogno". È in definitiva una documentazione rigorosa e indispensabile per chiunque intenda accostarsi all'educatore penitenziario o voglia investire la propria professionalità in questa professione sociale.