Se è vero che Sironi aderì pienamente al fascismo condividendone alcuni principi, è altrettanto vero che niente nella sua arte e nella sua personalità si può definire conforme alla cultura del ventennio. La sua vita sofferta, contradditoria e tutto sommato indipendente è esattamente il contrario di quella del moraviano "conformista".
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Anticonformista Sironi fu fino alla dolente e solitaria vecchiaia, nel dopoguerra, quando si strinse contro di lui una sorta di congiura del silenzio; ma già durante il regime la sua carriera fu compromessa dall'ingenuità politica con cui cercò di conciliare le proprie tendenze anarchiche e antiborghesi con gli ideali fascisti ufficiali.
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VAN01@Biblioteca del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale