Come difendere oggi l’Illuminismo? Il suo ideale di emancipazione ha ancora un senso? In un mondo segnato dal risveglio del nazionalismo, da crescenti disuguaglianze e da crisi ambientali e sanitarie non possiamo limitarci a invocare un immutabile spirito dei Lumi.
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Questo libro si propone di fronteggiare il pericolo di un crollo della nostra civiltà senza rinunciare alla razionalità scientifico-filosofica, ma tenendo conto della nostra appartenenza a un mondo comune, che condividiamo con la natura e gli altri esseri viventi. Per contrastare gli anti-illuministi che mirano a ripristinare una società gerarchica o teocratica e per controbattere alle accuse dei postmoderni secondo cui ogni universalismo è in sé egemonico, Corine Pelluchon esorta a pensare un nuovo Illuminismo, il che significa ripercorrerne la storia, ma altresì lottare contro lo svilimento della ragione ridotta a mero strumento di calcolo e di sfruttamento, che si è tradotta in un dominio sugli altri e sulla natura. Da veicolo di emancipazione, la ragione è divenuta mezzo di sopraffazione. La nuova ragione nell’età del vivente è chiamata ad ampliare l’opera di emancipazione individuale e sociale dell’Illuminismo attraverso l’apertura alla cura dell’altro e alla differenza. Ciascuno di noi, consapevole di aver ricevuto in eredità un patrimonio naturale e culturale che deve salvaguardare, e sentendo l’unione con tutti gli altri esseri viventi, può fare la sua parte per consegnare alle generazioni future un pianeta abitabile, rinnovando pratiche e istituzioni che possono promuovere un modello di sviluppo sostenibile e più equo. L’ecologia può dunque essere la forza propulsiva per un reale cambiamento: essa può, come sottolinea Orietta Ombrosi nell’introduzione al volume, «dare avvio a un nuovo approccio al mondo e certamente anche a se stessi». Prefazione di Orietta Ombrosi.
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