Il saggio fa luce su come si possa, e/o debba, valutare la legittimità nell’applicazione delle regole che disciplinano il gioco del calcio.
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Illustra tali regole andando oltre il chiacchiericcio superficiale dei salotti mediatici (che quasi sempre si risolve in un confronto non dissimile dai discorsi del bar sport) e spiega le ragioni della imprescindibilità, anche nell’ordinamento sportivo, dei principi fondamentali dello Stato di diritto democratico, in primis quello di separazione dei poteri, al fine ultimo di mettere il fuoco dell’attenzione sulla natura giuridica e sulla vocazione funzionale dell’arbitro chiamato a farle rispettare, proprio per ciò equiparabile (non ad un giudice, come in modo erroneo si ritiene diffusamente, ma) ad un funzionario di polizia amministrativa. I risultati della indagine – che sono estensibili, mutatis mutandis, ad ogni altro sport di squadra – mettono in evidenza la non più tollerabile alterazione dell’equità nella competizione sportiva.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza